Piano Export Sud II: al via i programmi per l'internazionalizzazione delle regioni del Centro e del Sud
L’azione si articola in diversi interventi destinati alle imprese, in particolare le MPMI, in continuità con quanto già realizzato dalla Direzione Generale Incentivi alle Imprese del Ministero dello Sviluppo Economico con il precedente Piano Export Sud per le Regioni della Convergenza, attuato dall’ICE-Agenzia.
Le risorse sono destinate all’attuazione di iniziative di formazione e di promozione a favore delle PMI localizzate nelle “Regioni meno sviluppate” (Calabria, Campania, Puglia, Basilicata, Sicilia) e nelle “Regioni in transizione” (Abruzzo, Molise, Sardegna).
I destinatari sono: le micro e le picco e medie imprese, le sturtup, i consorzi iscritti nel registro delle imprese della CCIAA, le reti di impresa, i parchi tecnologici, e i Centri universitari/Incubatori. I settori economici interessati sono svariati, dalla filiera dell’agroalimentare a quella dell’alta tecnologia, dalla filiera della moda-persona a quella dell’energia, e ancora dal settore arredo e costruzioni a quello della mobilità.
I mercati target sono quelli dei Paesi dell’Unione Europea, Russia e Balcani, Cina e Giappone, Stati Uniti e Canada. Ed i filoni principali di intervento sono due:
-formativi: formazione in primis, azione di coaching e servizi di incubazione all’estero;
-azioni promozionali: fiere, missioni di incoming, partenariati internazionali ed azioni sulle GDO (grande distribuzione organizzata)
Il nuovo Piano Export Sud persegue due finalità: trasformare le aziende potenzialmente esportatrici in esportatori abituali e incrementare la quota export ascrivibile alle Regioni del Mezzogiorno sul totale nazionale.