Quali agevolazioni con il Piano Industria 4.0?
Il Piano Nazionale Industria 4.0 prevede una serie di incentivi fiscali per l' avviamento di investimenti in ricerca e sviluppo da parte di PMI e strat up innovative.
IPER E SUPERAMMORTAMENTO
Al fine di supportare e incentivare le imprese che investono in beni strumentali nuovi, in beni materiali e immateriali (software e sistemi IT) funzionali alla trasformazione tecnologica e digitale dei processi produttivi, prevede:
• Iperammortamento: supervalutazione del 250% degli investimenti in beni materiali nuovi, dispositivi e tecnologie abilitanti la trasformazione in chiave 4.0 acquistati o in leasing.
• Superammortamento: supervalutazione del 140% degli investimenti in beni strumentali nuovi acquistati o in leasing. Per chi beneficia dell’iperammortamento possibilità di fruire dell’agevolazione anche per gli investimenti in beni strumentali immateriali (software e sistemi IT).
NUOVA SABATINI
Questa misura sostiene le imprese che richiedono finanziamenti bancari per investimenti in nuovi beni strumentali, macchinari, impianti, attrezzature di fabbrica a uso produttivo e tecnologie digitali (hardware e software).
Prevede:
• Contributo a parziale copertura degli interessi pagati dall’impresa su finanziamenti bancari di importo compreso tra 20.000 e 2.000.000 di euro, concessi da istituti
bancari convenzionati con il MISE, che attingono sia a un apposito plafond di Cassa Depositi e Prestiti, sia alla provvista ordinaria. Il contributo è calcolato sulla base di un piano di ammortamento convenzionale di 5 anni con un tasso d’interesse del 2,75% annuo ed è maggiorato del 30% per investimenti in tecnologie Industria 4.0.
• Accesso prioritario al Fondo centrale di Garanzia nella misura massima dell’80%.
CREDITO D’IMPOSTA R&S
L'incentivo per le spese in Ricerca e Sviluppo prevede:
• Credito d’imposta del 50% su spese incrementali in Ricerca e Sviluppo, riconosciuto fino a un massimo annuale di 20 milioni di €/anno per beneficiario e computato su una base fissa data dalla media delle spese in Ricerca e Sviluppo negli anni 2012-2014.
• Il credito d’imposta può essere utilizzato, anche in caso di perdite, a copertura di un ampio insieme di imposte e contributi.
• Sono agevolabili tutte le spese relative a ricerca fondamentale, ricerca industriale e sviluppo sperimentale: assunzione di personale altamente qualificato e tecnico, contratti di ricerca con università, enti di ricerca, imprese, startup e PMI innovative, quote di ammortamento di strumenti e attrezzature di laboratorio, competenze tecniche e privative industriali.
• La misura è applicabile per le spese in Ricerca e Sviluppo che saranno sostenute nel periodo 2017-2020.
PATENT BOX
Con lo scopo di rendere il mercato italiano maggiormente attrattivo per gli investimenti nazionali ed esteri di lungo termine, prevedendo una tassazione agevolata su redditi derivanti dall’utilizzo della proprietà intellettuale, e incentivare la collocazione in Italia dei beni immateriali attualmente detenuti all’estero da imprese italiane o estere e al contempo incentivare il mantenimento dei beni immateriali in Italia, evitandone la ricollocazione all’estero, tale misura prevde una serie di vantaggi:
• Regime opzionale di tassazione agevolata sui redditi derivanti dall’utilizzo di beni immateriali: brevetti industriali, marchi registrati, disegni e modelli industriali, know how e software protetto da copyright.
• L’agevolazione consiste nella riduzione delle aliquote IRES e IRAP del 50% dal 2017 in poi, sui redditi d’impresa connessi all’uso diretto o indiretto (ovvero in licenza d’uso) di beni immateriali sia nei confronti di controparti terze che di controparti correlate (società infragruppo). Il beneficio è dato a condizione che il contribuente conduca attività di R&S connesse allo sviluppo e al mantenimento dei beni immateriali.
• Ai fini del calcolo dell’agevolazione occorre quindi:
• determinare il “contributo economico” ovvero il reddito derivante dall’utilizzo dei beni immateriali al netto dei relativi costi;
• determinare il rapporto (nexus ratio) fra i costi qualificati di R&S (sostenuti per lo sviluppo del bene immateriale) e i costi complessivi - qualificati e non qualificati - di R&S (sostenuti per produrre il bene immateriale);
• individuare la quota di “reddito agevolabile” determinata applicando il nexus ratio al “contributo economico” derivante dall’utilizzo del bene immateriale;
• applicare, infine, a tale quota la percentuale di detassazione riconosciuta.
STARTUP E PMI INNOVATIVE
Nuove agevolazioni per le start up e pmi innovative:
• Nuova modalità di costituzione digitale e gratuita.
• Esonero dalla disciplina sulle società di comodo e in perdita sistematica.
• Possibilità anche per le srl di emettere piani di incentivazione in equity, agevolati fiscalmente.
• Incentivi agli investimenti in capitale di rischio: detrazione IRPEF (per investimenti fino a 1 milione di euro) o deduzione dell’imponibile IRES (fino a 1,8 milioni) pari al 30%.
• Accesso gratuito, semplificato e prioritario al Fondo di Garanzia per le PMI.
• Equity crowdfunding per la raccolta di nuovi capitali di rischio.
• Italia Startup Visa: una modalità digitale, semplice e accelerata per attrarre imprenditori innovativi.
• Possibilità di cedere le perdite a società quotate sponsor (almeno il 20% delle quote).
• In caso di insuccesso: esonero dalla disciplina fallimentare ordinaria.
• In caso di successo: le startup mature possono convertirsi agilmente in PMI innovative, continuando a godere dei principali benefici.
FONDO DI GARANZIA
Con l'intento di sostenere le imprese e i professionisti che hanno difficoltà ad accedere al credito bancario perché non dispongono di sufficienti garanzie, il fondo prevede una concessione di una garanzia pubblica, fino a un massimo dell’80% del finanziamento, per operazioni sia a breve sia a medio-lungo termine, sia per far fronte a esigenze di liquidità che per realizzare investimenti. Il Fondo garantisce a ciascuna impresa o professionista un importo massimo di 2,5 milioni di euro, un plafond che può essere utilizzato attraverso una o più operazioni, fino a concorrenza del tetto stabilito, senza un limite al numero di operazioni effettuabili. Il limite si riferisce all’importo garantito, mentre per il finanziamento nel suo complesso non è previsto un tetto massimo.
ACE (AIUTO ALLA CRESCITA ECONOMICA)
A COSA SERVE
• Incentivare il rafforzamento patrimoniale delle imprese italiane attraverso il finanziamento con capitale proprio, al fine di ottenere strutture finanziarie più
equilibrate fra fonti e impieghi e fra capitale di rischio e debito, e quindi più competitive.
QUALI VANTAGGI
• Deduzione dal reddito complessivo d’impresa di un importo corrispondente al rendimento nozionale del nuovo capitale proprio (conferimenti in denaro e utili
accantonati a riserva), computato sugli incrementi di capitale rispetto a quello esistente alla chiusura dell’esercizio in corso alla data del 31 dicembre 2010, creando così neutralità fiscale fra ricorso al capitale di rischio o al finanziamento tramite debito. Il rendimento nozionale del nuovo capitale proprio è fissato al 2,3% nel 2017 e al 2,7% dal 2018 in poi.
IRES, IRI E CONTABILITÀ PER CASSA
Con lo scopo di ridurre la pressione fiscale per le imprese che investono nel futuro lasciando gli utili in azienda, sono previste delle agevolazioni, quali:
• Taglio dell’IRES dal 27,5% al 24%, avvicinando l’aliquota a quella della media UE.
• Possibilità per imprenditori individuali e soci di società di persone di optare per un’aliquota unica del 24% (IRI) a fronte dell’attuale regime IRPEF che prevede aliquote fino al 43%. Il 24% si applica sulla parte di reddito d’impresa che resta in azienda mentre sulle somme prelevate per uso personale si continua a pagare l’IRPEF.
L’obiettivo dell’IRI al 24% è favorire la capitalizzazione delle imprese, tassando in maniera più leggera gli utili non prelevati, equiparandolo alla tassazione delle società di capitali (IRES al 24%). L’opzione vale 5 anni ed è rinnovabile. Tale misura oltre a incentivare le PMI ad aumentare il proprio patrimonio ha il vantaggio di
rendere neutrale la tassazione nella scelta della forma di impresa (individuale, società di persone, società di capitali) e di distinguere l’azienda dalle persone fisiche dell’imprenditore e del socio.
SALARIO DI PRODUTTIVITÀ
A COSA SERVE
• Favorire l’incremento di produttività spostando la contrattazione a livello aziendale e introducendo scambi positivi tra aumenti di efficienza e incrementi salariali per i lavoratori.
• Promuovere l’integrazione sussidiaria del welfare aziendale alle forme di welfare pubblico (previdenza complementare, sanità integrativa, ecc.).
• Favorire le forme di partecipazione organizzativa dei lavoratori.
QUALI VANTAGGI
• Tassazione di vantaggio flat al 10% per i premi salariali legati ad aumenti di produttività aziendale. Il limite del premio cui applicare la detassazione è pari a 3.000 euro e arriva a 4.000 nel caso in cui il coinvolgimento dei lavoratori nell’organizzazione del lavoro sia paritetico. È possibile sostituire il premio, in tutto o in parte, con beni e servizi di utilità sociale.
• È agevolato anche il ricorso a servizi di previdenza complementare, all’assistenza sanitaria, ad assicurazioni contro la non-autosufficienza, a servizi educativi e alla partecipazione azionaria da parte dei dipendenti.
A CHI SI RIVOLGE
• Addetti del settore privato che nell’anno precedente abbiano avuto un reddito di lavoro dipendente non superiore a 80.000 euro.
• Aziende con incrementi di produttività, redditività, efficienza, qualità e innovazione.
Fonte: Ministero dello Sviluppo Economico